Una ripresa del mercato sul fronte M&A. Partono da qui le speranze degli analisti finanziari per il settore pharma. Conforta questo punto di vista l’accordo siglato da J&J con la svizzera Actelion per circa 30 miliardi di dollari. Una somma che, da sola vale, circa il 39% del Q1 dell’intero settore farmaceutico medical e biotech, che ha chiuso con 314 transazioni, per un valore di 76 miliardi di dollari. Rispetto al 2016, infatti, il calo dell’intero settore è del 14,8%. Tra le cause, secondo un report pubblicato daEvaluate, c’è l’incertezza politica derivante dal cambio di amministrazione alla Presidenza degli Stati Uniti che ha fatto prevalere un atteggiamento wait and watch da parte delle grandi industrie e multinazionali. In questi primi mesi dell’anno, oltre al J&J/Actelion, altri accordi di rilievo sono stati quelli di Advent International con un’offerta di 5 miliardi di dollari per la tedesca Stada, leader dei generici, e l’affare Takeda con Araid per 4,9 miliardi. Nel 2016 si toccò la somma di 32 miliardi di dollari con l’acquisizone di Baxalta da parte di Shire e il merge che Pfizer fece con Medivation per 14 miliardi.
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